Ronin 4D, il sistema cinematografico lanciato oggi da DJI, potrebbe essere stato progettato per fornire una straordinaria esperienza tecnologica di imaging ai registi, ma ci sono diverse innovazioni che la telecamera cinematografica prende in prestito dall’esperienza di DJI con i droni. Diamo un’occhiata…

Sistema cardanico stabilizzato

La tecnologia di stabilizzazione della fotocamera di DJI, che negli ultimi anni si è sviluppata in una solida linea indipendente, è nata come estensione della sua tecnologia per i droni. Il primo gimbal creato da DJI era quello di ottenere immagini stabili da un drone in volo, prima come piattaforma su cui montare una GoPro e poi con le proprie fotocamere integrate. Dall’aria, quella tecnologia di stabilizzazione è stata trasferita su un palmare, a partire dall’Osmo originale, e ora trova la sua strada nel nuovo sistema cinematografico, Ronin 4D.

La nuova telecamera cinematografica di DJI è dotata di un asse Z attivo per eliminare le vibrazioni verticali della fotocamera. Ciò significa che puoi scattare mentre cammini, corri o ti muovi in ​​modo dinamico, senza bisogno di praticare il ritmo o fare affidamento su apparecchiature esterne. Questa notevole fluidità deriva da un nuovo algoritmo che elabora gli input da una serie di sensori ToF (tempo di volo) verso il basso, sensori a doppia visuale in avanti e verso il basso, IMU integrato e barometro.

Tecnologia di trasmissione O3 Pro

La trasmissione video O3 Pro di Ronin 4D deriva dall’imbattibile tecnologia di comunicazione dei droni di DJI, OcuSync 3.0.

Il trasmettitore video 4D della telecamera cinematografica trasmette un feed 1080p/60fps a monitor remoti con un raggio di trasmissione fino a quasi 20.000 piedi. Include anche la crittografia AES a 256 bit che protegge il feed video. Inoltre, oltre a 2,4 GHz e 5,8 GHz, O3 Pro supporta anche la banda di frequenza DFS, che aiuta a migliorare la stabilità e le prestazioni anti-interferenza anche in ambienti di segnale affollati e in luoghi caratterizzati da strutture architettoniche complesse.

Focus su LiDAR in DJI Ronin 4D

Sebbene DJI non specifichi il produttore del LiDAR Range Finder della sua telecamera cinematografica, vale la pena notare che il gigante della tecnologia ha una sussidiaria chiamata Livox che costruisce unità LiDAR per i suoi droni. Il payload Zenmuse L1 di DJI per droni commerciali integra anche un modulo Livox LiDAR.

In Ronin 4D, il telemetro LiDAR proietta simultaneamente oltre 43.200 punti di distanza fino a 10 metri, per individuare i soggetti in modo rapido e preciso anche in ambienti con scarsa illuminazione. Ci sono tre modalità di messa a fuoco tra cui scegliere: messa a fuoco manuale, messa a fuoco automatica e l’esclusiva messa a fuoco manuale automatizzata (AMF) di DJI.

Inseguimento del soggetto

La telecamera cinematografica utilizza la funzione “ActiveTrack Pro” per tracciare i soggetti, che è una variante della tecnologia di tracciamento AI vista per la prima volta nel drone DJI Phantom 4.

Batterie intelligenti autoriscaldanti

Come il drone Inspire 2 di DJI e il sistema di stabilizzazione Ronin 2, il nuovo Ronin 4D utilizza la batteria intelligente TB50, che non solo offre un tempo di ripresa invidiabile di 2,5 ore, ma è dotato di una tecnologia di riscaldamento automatico per operare in condizioni meteorologiche estreme.

DJI afferma di aver collaborato a stretto contatto con i principali professionisti della cinematografia per testare prototipi dopo prototipi, ricevendo feedback e lavorando insieme in ogni fase del processo fino al completamento della cinepresa. Ma come riassume Paul Pan, senior product line manager di DJI:

DJI Ronin 4D attinge alla nostra esperienza nelle innovazioni cinematografiche sia aeree che terrestri per consentire alla prossima generazione di creatori di contenuti professionali di stupirci e ispirarci.

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