DJI, leader mondiale nel settore dei droni civili e nella fotografia aerea, ha svelato il Mavic 4 Pro, attesissimo successore del Mavic 3 Pro. Le altissime aspettative della stampa e degli appassionati sono state soddisfatte: ecco un drone professionale che rappresenta un vero salto generazionale rispetto al modello precedente, con miglioramenti significativi in ogni ambito: dalla qualità dell’immagine, alla stabilizzazione, fino alla sicurezza di volo e all’autonomia. Pensato per soddisfare le esigenze di fotografi e videomaker ai massimi livelli, il Mavic 4 Pro integra tecnologie d’avanguardia che puntano a ridefinire gli standard del settore.

L’ultimo nato in casa Dji, infatti, il drone DJI Mavic 4 Pro integra soluzioni tecniche impressionanti: un innovativo stabilizzatore “Infinity” a 360°, una fotocamera principale Hasselblad da 100 megapixel su sensore CMOS 4/3, grandangolo da 28 mm (equivalente) e un sistema a doppia fotocamera dotato un medio-tele (da 70 mm) e di un teleobiettivo (da 168 mm). Vanta inoltre un’autonomia di volo fino a 51 minuti, rilevamento ostacoli omnidirezionale potenziato (grazie a sensori avanzati, incluso un sistema Lidar per la mappatura ambientale) e una trasmissione video O4+ che può raggiungere decine di chilometri di portata.
Eccovi una panoramica dettagliata delle caratteristiche principali di DJI Mavic 4 Pro, dai nuovi sistemi fotografici alla sicurezza, fino ai prezzi e alle normative per sollevarlo nel cielo di casa vostra. Per una descrizione dettagliata delle specifiche di volo, dei sistemi di sicurezza e degli accessori aggiuntivi, leggi la Parte 2.
Tre fotocamere: sistema fotografico all’avanguardia
Il cuore del DJI Mavic 4 Pro è il suo comparto fotografico di primo livello, progettato per coprire ogni esigenza creativa, dai paesaggi grandangolari ai primi piani dettagliati di soggetti lontani. Il drone è dotato di tre fotocamere integrate su un unico gimbal rotondo.
- Fotocamera principale Hasselblad (grandangolare)
È il fiore all’occhiello del Mavic 4 Pro. Monta un sensore CMOS in formato 4/3 da 100 megapixel e un obiettivo con apertura del diaframma variabile f/2.0 – f/11. Questo ampio sensore, abbinato alla tecnologia Hasselblad Natural Color Solution (HNCS), garantisce immagini ricchissime di dettagli e colori estremamente naturali. La versatilità dell’apertura variabile consente sia ottime prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione (con valore f/2.0) sia effetti creativi come il dettaglio di stelle a 10 punte chiudendo il diaframma (f/11).
La fotocamera supporta inoltre scatti RAW a 12 bit con tecniche di sovrapposizione fino a 5 fotogrammi, ampliando la gamma dinamica fino a circa 16 stop sulla camera principale. Ciò permette di catturare ombre e luci con straordinaria estensione, riducendo la necessità di lunghe post-produzioni.

- Teleobiettivo medio (zoom 3x)
Accanto alla fotocamera principale troviamo un obiettivo di focale media equivalente a 70 mm, con sensore da 48 megapixel in formato 1/1,3″ e apertura f/2.8. Questo obiettivo è ottimizzato per ritratti dinamici e riprese con effetto prospettico naturale. Grazie a un rinnovato motore di elaborazione delle immagini, il tele 70 mm consente inquadrature ravvicinate molto nitide, perfette ad esempio per soggetti in movimento o per creare suggestive riprese orbitali attorno a un punto d’interesse, mantenendo però una qualità d’immagine impeccabile.

- Teleobiettivo lungo (zoom 7x)
Il secondo teleobiettivo spinge la portata ancora oltre, con una lunghezza focale equivalente a 168 mm. Usa un sensore CMOS da 50 megapixel in formato 1/1,5″ e dispone di algoritmi di stabilizzazione dedicati per compensare al meglio le vibrazioni su una focale così audace. Il teleobiettivo lungo offre una prospettiva ideale per isolare soggetti lontani dallo sfondo con una chiarezza sorprendente, paragonabile a un potente zoom di fotocamera professionale. Nonostante la distanza, le immagini conservano i dettagli grazie anche alla doppia ISO nativa che le tre fotocamere supportano, limitando il rumore digitale sia in condizioni di luce forte sia in penombra.

Tutte le fotocamere del Mavic 4 Pro sono pensate per lavorare in sinergia. L’intero sistema supporta profili colore avanzati a 10-bit, come D-Log, D-Log M e HLG, per assicurare coerenza cromatica e massima flessibilità in post-produzione.
In pratica, che si scatti con il grandangolo o con i teleobiettivi, si otterrà sempre una resa cromatica uniforme e una gamma dinamica impressionante (si stimano fino a 16 stop per la camera principale, 14 stop sul tele medio e 13 stop sul tele lungo). Questo triplo setup fotografico all’avanguardia rende il Mavic 4 Pro estremamente versatile, poiché permette al pilota di passare da ampie vedute panoramiche a dettagli lontanissimi semplicemente cambiando fotocamera durante il volo.
Stabilizzazione: gimbal Infinity a 360° per riprese senza limiti
Una delle novità più rivoluzionarie del DJI Mavic 4 Pro è il suo stabilizzatore “Infinity” a 3 assi, che consente rotazioni illimitate a 360°. Questo gimbal di nuova concezione ha una forma circolare e rappresenta una prima assoluta per i droni DJI. In concreto, la fotocamera può ruotare su se stessa senza mai incontrare fine corsa, aprendo possibilità creative finora impensabili su un drone compatto.
Grazie allo stabilizzatore Infinity, il Mavic 4 Pro può effettuare movimenti di camera completamente fluidi e originali: ad esempio, è possibile realizzare quelle che in gergo cinematografico si chiamano “angolazioni olandesi” (dutch tilt, in pratica, la telecamera è ruotata rispetto al suo asse longitudinale, creando un effetto di pendenza dell’immagine) con inclinazioni diagonali molto accentuate, oppure passaggi di camera continui che sfidano la gravità, ruotando mentre si avanza per effetti dinamici mozzafiato.
Il gimbal può anche inclinare la camera verso l’alto di 70° e di 90° verso il basso. Il drone può così inquadrare soggetti sopra e sotto la sua altezza o filmare prospettive verticali verso il cielo.
Abbiamo integrato nel software di controllo (app DJI Fly) alcune modalità automatiche QuickShot per sfruttare il gimbal Infinity: con un tap si possono ottenere clip preimpostate in cui la fotocamera ruota fluidamente di 360° attorno al soggetto, creando effetti davvero cinematografici.
In alternativa, il pilota più esperto può controllare manualmente la velocità e la direzione di rotazione del gimbal per un controllo totale sulla ripresa. Lo stabilizzatore Infinity offre così una libertà creativa senza precedenti: il Mavic 4 Pro può catturare angolazioni prima impossibili per un drone, preservando una ripresa perfettamente stabile.
Ma le novità non finiscono qui. Grazie alla rotazione sferica del gimbal sarà possibile filmare video in orientamento verticale puro, offrendoci così una flessibilità artistica mai vista prima, soprattutto in ambito social.
Video: riprese professionali alla portata di tutti
Anche sul fronte video il DJI Mavic 4 Pro fa un balzo in avanti, offrendo specifiche degne di produzioni professionali. La fotocamera principale Hasselblad è in grado di registrare video fino alla risoluzione 6K a 60 fps (6.016×3.384 pixel, in HDR), alzando ulteriormente l’asticella rispetto al 5,1K del modello precedente. Questo significa che il drone può catturare filmati con qualità cinematografica, ottimi per essere ritagliati o stabilizzati ulteriormente in post-produzione mantenendo un’incantevole nitore.
Anche le fotocamere teleobiettivo non deludono: entrambe supportano la registrazione in 4K a 60 fps (3.840×2.160 pixel) con High Dynamic Range. Per gli amanti dello slow motion e delle scene d’azione, il Mavic 4 Pro permette di spingersi a frame-rate molto elevati: la camera principale e il teleobiettivo medio possono arrivare fino a 4K a 120 fps, mentre il teleobiettivo più spinto registra fino a 4K a 100 fps. Con questi valori, è possibile ottenere rallenty fluidi e spettacolari, utili ad esempio per riprendere soggetti sportivi, scene naturali velocissime o semplicemente aggiungere enfasi drammatica ai video, il tutto mantenendo la risoluzione Ultra HD.
Dal punto di vista della codifica video, DJI offre due opzioni di prodotto per venire incontro alle diverse esigenze: la versione standard del Mavic 4 Pro include 64 GB di memoria interna e utilizza una compressione efficiente (codec H.265 a 10 bit) che garantisce ottimi risultati mantenendo file di dimensioni ragionevoli. Per i professionisti più esigenti, invece, è disponibile la Creator Combo dotata di SSD interno da 512 GB e capace di registrare nel formato ALL-Intra 4:2:2 ad alto bitrate.
Tre versioni (video) fra cui scegliere
L’ALL-Intra 4:2:2 equivale a un codec di qualità broadcast/cinema (simile per qualità al ProRes usato sul precedente Mavic 3 Cine), offrendo maggiore dettaglio e fedeltà nei video a scapito di file più pesanti.
In altre parole, chi sceglie la versione Creator Combo potrà spingere al massimo la qualità di registrazione. La versione base fornisce comunque un risultato eccellente per la maggior parte degli utilizzi, con colori bilanciati e ampia possibilità di correzione colore grazie al supporto dei profili D-Log M e HLG a 10 bit su tutte le lenti.
In sintesi, il DJI Mavic 4 Pro rende accessibili a un ampio pubblico prestazioni video tipiche di droni cinematografici ben più costosi, consentendo ai creatori di contenuti di ottenere filmati spettacolari e di qualità professionale, senza bisogno di aggiunte.
