DJI ha annunciato il lancio a livello mondiale della sua piattaforma automatizzata Dock 2, che presenta una versione ridotta e annidata dei droni Matrice 3D per le aziende, le forze dell’ordine e gli utenti di primo soccorso.

Il Dock 2 di DJI è stato progettato per automatizzare la preparazione e l’esecuzione delle missioni, rendendo più facili, più veloci e più efficaci per gli utenti sia le operazioni una tantum che quelle ricorrenti. Il nido è anche fondamentale per proteggere, ricaricare ed eseguire controlli sui droni Matrice tra un volo e l’altro.

La piattaforma può essere utilizzata con funzioni intelligenti basate sul cloud in combinazione con DJI FlightHub 2 per produrre modelli 3D di alta precisione dai dati acquisiti durante i voli, facilitando la posizione esatta della telecamera e le immagini angolari per confronti accurati del sito per lunghi periodi di tempo e di lavoro.

Il suo impiego per i rilievi e le ispezioni di routine può essere automatizzato grazie a funzioni simili che migliorano l’efficienza di volo, tenendo lontani da situazioni pericolose i lavoratori precedentemente inviati per la raccolta manuale dei dati.

Come ci si aspetta da una nuova versione di una tecnologia già esistente, il Dock 2 è più piccolo del 75% e più leggero del 68% rispetto alla generazione precedente, consentendo a due persone di trasportarlo manualmente e installarlo in luoghi remoti. Le dimensioni compatte hanno richiesto a DJI di ridimensionare i droni Matrice 3D che si annidano all’interno, spiegando i bracci più corti e sollevati rispetto alle versioni precedenti.

Con la piattaforma vengono vendute due opzioni di imbarcazioni. Una è il Matrice 3D, progettato per missioni di mappatura e rilievo automatizzate e dotato di una telecamera tele (CMOS da 1/2 pollice, equivalente al formato 162 mm, 12 MP di pixel effettivi). Inoltre, dispone di una fotocamera grandangolare (CMOS 4/3, equivalente al formato 24 mm, 20 MP di pixel effettivi), con un otturatore meccanico che consente di eseguire operazioni di mappatura di alta precisione in scala 1:500.

L’altra opzione DJI Dock 2 – per gli operatori della sicurezza e delle ispezioni – è il Matrice 3TD. Il drone è dotato della stessa telecamera tele, ma di una diversa telecamera wide con CMOS da 1/1,32 pollici, formato equivalente a 24 mm, 48 MP di pixel effettivi. È inoltre dotato di un sensore a infrarossi – formato equivalente a 40 mm, risoluzione 640×512 per la modalità normale e 1280×1024 per la modalità immagine a infrarossi UHR, zoom digitale 28x – in grado di rappresentare immagini sia a luce visibile che termiche.

DJI afferma che il nuovo Dock 2 è compatibile con software e payload dell’azienda e di terze parti, tra cui TerraAPI, FlightHub 2 e hardware come altoparlanti, faretti o paracadute.

Con il lancio della piattaforma Dock 2, DJI ha inoltre illustrato le seguenti caratteristiche per gli utenti della piattaforma di droni nidificati:

Valutazione efficiente del sito per un rapido dispiegamento

DJI Dock 2 utilizza sensori di visione per valutare un sito prima di distribuire il drone, assicurandosi che il percorso di volo e la destinazione abbiano buoni segnali GNSS. Questo accelera significativamente il processo di selezione del sito, portandolo a 12 minuti o meno, rispetto a 5 ore. Una volta pronto, è in grado di completare rapidamente le ispezioni delle eliche e di ottenere informazioni precise sulla posizione RTH grazie alle sue doppie antenne RTK, consentendo al drone di decollare entro un minuto.

Affidabile in condizioni meteo estreme

DJI Dock 2 è in grado di funzionare stabilmente anche in ambienti e climi difficili. È classificato IP55 per la resistenza alla polvere e all’acqua e utilizza indicatori per le precipitazioni, la velocità del vento e la temperatura per rilevare i cambiamenti meteorologici in tempo reale. Utilizzando il DJI FlightHub 2 con le previsioni meteo online, è possibile inviare avvisi tempestivi e interrompere le attività di volo in base alle necessità.

Operazioni remote costanti ed economiche

DJI Dock 2 può essere programmato per completare automaticamente le missioni, ma in qualsiasi momento gli operatori possono controllare il volo e l’angolo cardanico da qualsiasi luogo. Gli obiettivi fisheye interni ed esterni forniscono condizioni in tempo reale all’interno e all’esterno del bacino, consentendo agli operatori di osservare a distanza le condizioni meteorologiche, le circostanze ambientali e le situazioni di decollo e atterraggio. Nell’hangar, la batteria del drone può essere caricata in modalità wireless al 90% dal 20% in circa 32 minuti.

Assistenza minima, anche durante le emergenze

DJI Dock 2 richiede una manutenzione solo ogni sei mesi. In caso di interruzione di corrente, può funzionare autonomamente con la batteria integrata per 5 ore, lasciando al drone il tempo sufficiente per tornare e atterrare. Inoltre, DJI FlightHub 2 invia immediatamente notifiche via e-mail se un’attività di volo fallisce, consentendo agli operatori di rintracciare e risolvere i problemi con precisione.

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