Un’importante sentenza del tribunale internazionale potrebbe costringere DJI a ritirare numerosi droni dagli scaffali negli Stati Uniti a causa di una violazione dei brevetti.
La sentenza arrivò il 2 marzo, quando Steptoe, uno studio legale in rappresentanza di Autel Robotics USA, convinse il giudice amministrativo principale della Commissione commerciale internazionale degli Stati Uniti che DJI aveva violato la Sezione 337 del Tariff Act del 1930 attraverso l’atto di importare e vendere droni che violavano il brevetto degli Stati Uniti numero 9.260.184, detenuto da Autel. Il brevetto si riferisce a un meccanismo di bloccaggio per fissare i rotori dei droni ed è stato depositato per la prima volta nel 2013.

Pertanto, il giudice ha raccomandato di interrompere l’importazione di numerosi modelli di droni DJI, tra cui Mavic Pro, Mavic Pro Platinum, Mavic 2 Pro, Mavic 2 Zoom, Mavic Air e Spark. Un’ulteriore raccomandazione chiede un divieto di vendita di uno qualsiasi dei modelli di cui sopra che sono già in stock negli Stati Uniti, che potrebbero veder scomparire questi modelli a partire da luglio (se la sentenza fosse confermata).

Nel frattempo, DJI dovrà stipulare un’obbligazione del 9,9 per cento durante l’imminente revisione di 60 giorni e Autel ha presentato un’ulteriore petizione per fermare la vendita dei droni Phantom e Inspire. Certamente, se confermato, ciò avrebbe un impatto enorme sull’industria dei droni negli Stati Uniti.

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