Un’importante organizzazione non governativa keniota ha collaborato con un gruppo che utilizza droni e robotica per scopi di pubblica utilità in uno sforzo di riforestazione per contrastare il costante declino ambientale di una regione. Il loro obiettivo: preparare e piantare alberi indigeni che sono scomparsi in 2.250 acri di campagna decimata.

Droni per far beneficenza (piantare alberi)

World Vision Kenya e il partner Kenya Flying Labs hanno lanciato lo sforzo di riforestazione nella contea di Tana River, un’area enorme nella parte sud-orientale del paese. Decenni di metodi agricoli non sostenibili, abbattimento di alberi per il fuoco e bonifica del terreno hanno lasciato vaste sezioni della contea sterili. Forse ancora peggio, i luoghi che hanno sperimentato la ricrescita sono stati invasi dalle specie invasive di alberi Mathenge. Lo sforzo congiunto dei gruppi cerca di invertire il declino ecologico delle zone colpite che hanno subito effetti negativi nel cambiamento climatico, nell’attività economica locale e nella produzione alimentare.

La posta in gioco è davvero alta. Oltre l’82% della popolazione locale fa affidamento sull’agricoltura e sulla produzione zootecnica per il proprio sostentamento e la principale fonte di cibo. Restituire la loro terra al suo stato naturale è vitale affinché il terreno ritorni in salute, in particolare la capacità di trattenere l’acqua piovana con alberi che avvantaggiano tutte le piante che crescono intorno a loro.

Il progetto mira a riseminare le aree più degradate con alberi autoctoni, creando almeno 250 acri di nuova crescita per ciascuno dei nove villaggi del fiume Tanya coinvolti. Nella sua prima fase, i piloti dei Kenya Flying Labs si sono recati in quelle comunità designate e hanno pilotato droni multispettrali DJI P4. Progettate per l’uso agricolo, quelle imbarcazioni erano in grado di mappare le zone di impianto previste e raccogliere dati per i profili del terreno.

Le immagini ad alta risoluzione ottenute hanno prodotto nove mappe orto dettagliate. Questi sono stati ulteriormente analizzati per determinare l’indice vegetativo di ciascun sito, la copertura fogliare e il contenuto e la sensibilità di clorofilla della vegetazione. Quei profili precisi sono stati successivamente utilizzati nella preparazione del processo, del materiale e dei partecipanti per la fase di semina.

Droni per effettuare semine aeree veloci ed economiche

Previsto per iniziare presto, quella fase verrà eseguita dai droni Kenya Flying Labs utilizzando la tecnologia ReleaseLabs che identifica la posizione spaziale precisa e lascerà cadere palline di semi di biochar nelle aree di ricrescita designate. Questo approccio aereo accelera il processo di semina e riduce drasticamente il lavoro e i costi che sarebbero sostenuti se gli agricoltori locali dovessero piantare a mano.

Una volta che i semi sono germinati e hanno iniziato a germogliare gli alberelli, la fase finale del progetto rimapperà le stesse aree. I dati raccolti verranno utilizzati per analizzare l’efficienza del processo e per monitorare i tassi di crescita nel tempo.

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