Raccontare grandi storie con mezzi piccoli è un vecchio sogno dei cineasti e oggi non è più una chimera. È esattamente ciò che permette di fare una DJI Osmo Action 4 o una DJI Osmo Action 5 Pro, action cam che sfidano la grammatica classica del filmmaking, aprendo la strada a una nuova estetica fatta di intimità, imprevisto e inquadrature impossibili. Concepite per gli sport estremi (leggi: Action cam per moto, ma anche skate, bike e runner. Le soluzioni DJI), le DJI Osmo Action diventano, nelle mani giuste, strumenti poetici. In questo articolo vedremo come realizzare un vero corto cinematografico… partendo dal luogo più accessibile del mondo: la propria casa.

La regola d’oro: rompere le regole
Il cinema è sempre stato un’arte fatta di costrizioni: pesi, ingombri, luci, microfoni, assistenti. Ma oggi possiamo infilare una videocamera dentro una tazza da caffè, installarla nel forno (spento!), o lasciarla nel frigorifero per sorprendere chi lo apre.
Il segreto? Trattare la vostra DJI Osmo Action come una cinepresa d’autore capace di ripensare il punto di vista. Prendete ispirazione dai corti di Josh Yeo (Make Art Now) e preparate una lista di “oggetti di scena” casalinghi: padelle, cassetti, scatole, ante del mobile. Ogni oggetto può diventare una location.
Scena 1: il caffè che vi guarda te
Immaginate una ripresa in soggettiva dalla tazza del caffè. La DJI Osmo Action entra nel recipiente, punta verso l’alto, e inquadra il volto assonnato che sorseggia.
Con un po’ di vapore o luci calde, potete trasformare una mattina qualunque in una sequenza d’autore. Il trucco è usare il wide angle (grandangolo) senza distorsione (funzione Dewarping attiva) per ottenere immagini naturali ma profonde.
Consiglio cinematografico: ricordate la celebre inquadratura dal fondo del barile in Breaking Bad? Era una semplice videocamera da viaggio. Il genio è nell’idea, non nell’attrezzatura.
Scena 2: il frigorifero della suspense
Il frigorifero è un classico del cinema: Quentin Tarantino lo ha usato, Steven Spielberg lo ha aperto (letteralmente, in Indiana Jones). Posizionate la vostra DJI Osmo Action dentro il frigo e costruite la scena attorno alla sua apertura. È il momento perfetto per creare una piccola suspense: chi apre? Cosa cerca? Cosa trova?
Grazie alla modalità HDR e all’ampia gamma dinamica, anche le luci fredde del frigo saranno ben bilanciate. Potete regolare la temperatura colore manualmente (per esempo, 4.500 °K) per evitare viraggi troppo bluastri.

© Photo Credits: Jessica Lewis

© Photo Credits: Sydney Sang
Scena 3: la frittata inattesa
Una padella. Un uovo. Una camera dentro. Sembra una follia, ma funziona: la DJI Osmo Action, resistente e compatta, può essere posizionata in una padella fredda per simulare una ripresa “in cottura”. Se volete esagerare, accendete il fornello (con la massima attenzione!) e fate scorrere la padella sopra la camera per un effetto “passaggio immersivo”.
Effetto extra: rallentate l’azione con il 1080p a 240 fps per valorizzare ogni goccia d’olio o spruzzo di tuorlo. È la slow motion poetica del cinema alimentare!
Scena 4: la scatola dei segreti
Mettete la Osmo Action dentro una scatola e poi fatela aprire a qualcuno. La sua reazione sarà ripresa dal punto di vista della “cosa misteriosa”. Un’inquadratura semplice che può diventare il fulcro emotivo del vostro cortometraggio professionale. Potete aggiungere un oggetto strano o buffo (una banana o altro frutto con il volto disegnato?) per un tocco surreale.


Scena 5: I cassetti delle meraviglie
Potete usare i cassetti della cucina o di una scrivania per creare transizioni dinamiche: aprite un cassetto con la videocamera già dentro, chiudete, riaprite e riprendete da un altro punto. È un modo per passare da una scena all’altra sfruttando lo spazio come montaggio. La leggerezza della DJI permette movimenti fluidi in spazi strettissimi.
Ispirazione: pensate al piano sequenza in Birdman (Oscar come miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura originale e miglior fotografia nel 2015) , dove ogni passaggio sembra continuo. Anche voi potete creare questo effetto con una semplice sincronizzazione tra apertura e movimento.
Strumenti e impostazioni per un cortometraggio professionale
Anche un corto “da cucina” può (e deve) essere girato con attenzione ai parametri tecnici. Ecco qualche suggerimento:
- Colore: impostate il profilo colore su D-Cinelike per avere più margine in post-produzione. Anche per progetti casalinghi, il grading fa la differenza.
- Stabilizzazione: attivate la tecnologia RockSteady per compensare i movimenti a mano libera, oppure disattivatela se usate supporti stabili (e aspirate a un aspetto più “realistico”).
- Slow motion: scegliete il 240 fps a 1080p per dettagli spettacolari (cibo che cade, acqua che schizza).
- Timelapse: mostrate la preparazione di un piatto o una giornata intera attraverso la funzione che riproduce la realtà a velocità accelerata, personalizzando intervalli e durata.
Dalla casa al festival?
Può sembrare un gioco, ma non lo è. Molti cortometraggi vincitori di festival internazionali sono stati girati con mezzi semplicissimi, purché con idee forti e stile riconoscibile. Le DJI Osmo Action non sono soltanto delle action camera: sono strumenti democratici per raccontare storie fuori dai canoni. Dal fondo di una tazza o dal buio di un frigorifero, ogni scena può diventare cinema. Basta volerlo. Basta crederci e conoscere alcune accortezze tecniche, che saranno l’oggetto del prossimo articolo.