Nel mondo dei droni prosumer, DJI ha sempre giocato in casa. Ma con il nuovo Mavic 4 Pro, sembra proprio che ci siamo superati. Questa è l’opinione più diffusa tra gli esperti italiani del settore, che nelle loro recensioni non risparmiano né dettagli né entusiasmo. Dalla qualità d’immagine al sistema di volo, passando per gimbal e controller, il Mavic 4 Pro viene descritto come un vero punto di svolta.

Hasselblad da 100 MP… e non solo

Per Stefano Orsi di Dronezine, il cuore del nuovo modello è la fotocamera principale: «Il sensore Micro Quattro Terzi da 100 megapixel è qualcosa di mai visto su un drone consumer, capace di offrire dettagli impressionanti anche in condizioni difficili». Orsi apprezza anche la versatilità del sistema ottico: «La possibilità di zoomare otticamente (passando da un obiettivo all’altro, ndr) e digitalmente fino a 24x senza gravi perdite di qualità è una caratteristica impensabile fino a pochi anni fa».

Anche Bruno Mucciarelli, su fotografidigitali.it, sottolinea la resa cromatica e la definizione del nuovo sensore Hasselblad: «Il dettaglio c’è, e si vede. Il nuovo sensore principale restituisce immagini piene, dinamiche, con una gamma cromatica che lascia sorpresi anche chi è abituato a fotocamere professionali».

Uno slow motion realizzato in post-produzione con riprese 4K/120 fps realizzate in volo. Sia la fotocamera principale Hasselblad che la fotocamera secondaria con medio-tele da 70 mm (valore equivalente nel formato 35mm), possono infatti salvare video con un frame rate massimo di 120 fps.

Il gimbal rotante: idea semplice e geniale

Tra le novità più sorprendenti c’è il cosiddetto Infinity Gimbal, capace di ruotare la fotocamera su tre assi fino a permettere riprese verticali reali e angolazioni prima inaccessibili.

Roberto Pezzali, su DDay, ne coglie immediatamente il potenziale: «Il gimbal ora può ruotare anche sull’asse di rollio di 90°: si possono così fare veri video verticali o, oseremmo dire, anche inclinare la camera in alto, cosa prima impossibile. In pratica si apre una nuova grammatica visiva per le riprese aeree».

Prestazioni di volo: un salto di categoria

In aria, il Mavic 4 Pro sorprende per potenza, stabilità e reattività. Giuliano Di Paolo, su giulianodipaolo.com, osserva: «Il comportamento di volo del Mavic 4 Pro è notevolmente migliorato rispetto al Mavic 3 Pro. Il drone è estremamente stabile e controllato, con una velocità massima di 97 km/h in modalità Sport e 64,8 km/h durante il tracking di soggetti in movimento».

Anche Pezzali, sempre per DDay, conferma: «L’autonomia reale che abbiamo sperimentato è di circa 40–45 minuti. La stabilità è impressionante anche con vento laterale. E grazie ai nuovi sensori, il Mavic 4 Pro si muove con la sicurezza di un drone industriale».

DJI Mavic 4 Pro, controller da regista

Il nuovo radiocomando DJI RC 2 Pro ha colpito tutti per design e funzionalità. Patrizio Coccia, su TechRadar Italia, scrive: «Il DJI RC 2 Pro è un radiocomando di nuova generazione con schermo Mini-LED da 7 pollici, luminosità di 2.000 nit, sistema operativo Android e porta HDMI». E aggiunge: «Lo schermo può essere ruotato di 90 gradi per le riprese in verticale, offrendo così una visualizzazione a schermo intero della fotocamera in modalità ritratto».
Secondo Mucciarelli, (fotografidigitali.it) «i comandi sono reattivi, lo schermo è ampio e la disposizione dei controlli permette un workflow naturale, quasi da studio mobile».

DJI Mavic 4 Pro 512 GB Creator Combo (DJI RC Pro 2)
Radiocomando DJI RC Pro 2
DJI Mavic 4 Pro (con radiocomando DJI RC 2)

Intelligenza artificiale e tracciamento all’avanguardia

Il sistema ActiveTrack 360 e le capacità di rilevamento ostacoli rendono il volo più sicuro e le riprese più fluide. Di Paolo nota: «Durante i test, è stato possibile posizionare il drone davanti, sopra, lateralmente e dietro l’auto. Le posizioni sopra e dietro hanno dato i migliori risultati». E aggiunge: «Il drone riesce a mantenere il soggetto anche quando parzialmente nascosto dalla vegetazione».
Coccia sottolinea una funzione fondamentale per la sicurezza: «Il sistema Return to Home ha ricevuto miglioramenti significativi, tra cui la possibilità di decollare e tornare al punto di partenza anche senza segnale GPS».

La tecnologia ActiveTrack 360° è infallibile anche in scenari con scarsa illuminazione

Per professionisti… e ambiziosi

Con supporto al codec ALL-I 4:2:2, fino a 6K a 60 fps, gamma dinamica fino a 16 stop e profili colore D-Log, D-Log M e HLG, il Mavic 4 Pro si presenta come uno strumento pensato anche per il cinema indipendente.
Orsi di Dronezine lo riassume così: «Non è un drone per tutti, ma è sicuramente il drone giusto per chi cerca il massimo senza salire a bordo di un DJI Inspire».
E Pezzali chiude con lucidità: «DJI ha alzato l’asticella. Ancora una volta. Chi cerca uno strumento creativo versatile e potente, troverà qui un alleato straordinario».

Se cercate quindi un drone capace di stupire sia in volo sia in post-produzione, il DJI Mavic 4 Pro, a leggere la stampa italiana, sembra già aver vinto il confronto con i suoi concorrenti. Ora non resta che accenderlo e decollare.

Lascia un commento