Ciò che molti utenti DJI vorrebbero, è che il volo duri più a lungo possibile. La sua autonomia dipende, oltre che dallo stile di guida e dalle eventuali funzioni impiegate durante l’utilizzo (registrazione video, APAS, AirSense e via dicendo), da fattori ambientali e costruttivi.

Ai primi rispondono le condizioni del tempo, in particolare la velocità del vento che il velivolo deve contrastare durante gli spostamenti in aria, ai secondi la leggerezza del drone, quindi i materiali impiegati per costruirlo, nonché il tipo e la qualità della batteria installata a bordo.

DJI dedica tempo ed energie alla ricerca e allo sviluppo di batterie sempre più performanti, in grado di assicurare affidabilità e tranquillità ai piloti. Per ogni modello di drone DJI, l’azienda mette a disposizione batterie aggiuntive, uguali o più potenti di quelle fornite di serie, per permettere agli operatori di volare ininterrottamente per intere giornate ed esprimere al meglio il loro potenziale.

I piccoli droni DJI Mini 3 e DJI Mini 3 Pro vengono forniti, per esempio, con una batteria ricaricabile agli ioni di litio che assicura in condizioni agevoli di volo ben 38 minuti di autonomia.

Ciò grazie alla leggerezza di entrambi i velivoli (248 e 249 g al decollo), dello stesso accumulatore (solo 80,5 g) e alla sua capacità di 2.453 mAh. Se il Mini 3 è acquistato in versione Fly More Combo, o al Mini 3 Pro si aggiunge il Fly More kit, oltre a disporre del radiocomando con schermo DJI RC (per il Mini 3), si avranno a disposizione ben due batterie intelligenti e una stazione di ricarica a due vie che ne permette la ricarica simultanea.

Stesse possibilità di ampliare il parco accessori, quindi l’autonomia del proprio drone, è offerta dagli altri modelli DJI a catalogo: il DJI Air 2S, i velivoli della serie Mavic (come i Mavic 3 Classic e Mavic 3) e il recente Avata, noto al mondo degli appassionati per la possibilità di volare in prima persona attraverso lo speciale radiocomando FPV Motion Controller FC7BMC e il visore di ultima generazione Goggles 2.

Le autonomie dei modelli attuali passano dai 46 minuti dei Mavic 3 Classic e Mavic 3 (la cui capacità delle rispettive batterie si attesta sui 5.000 mAh) ai 18 minuti dell’innovativo Avata (la cui batteria ha una capacità di 2.420 mAh).

Optando per le versioni ampliate, vendute cioè con kit composti da batterie, stazioni di ricarica e altri accessori, le autonomie raddoppiano, fino a diventare pressoché infinite se si acquistano le batterie aggiuntive previste per tutti i droni a catalogo.

Batterie agli ioni di litio (Li-ion) e ai polimeri di litio (LiPo)

Se si leggono le schede tecniche dei droni della collezione DJI, e si presta attenzione ai tipi di batteria in dotazione, si scorrono modelli alimentati da batterie agli ioni di litio (Li-ion) e altri da batterie ai polimeri di litio (LiPo).

La scelta dell’azienda propende per l’una o per l’altra tipologia a seconda delle destinazioni d’uso, dello spazio a disposizione della batteria, delle autonomie, dei tempi di ricarica.

Le batterie agli ioni di litio e quella ai polimeri di litio sono entrambe batterie ricaricabili, particolarmente usate nel mondo dei dispositivi radiocomandati.

Sfruttano il passaggio degli ioni di litio da un elettrodo all’altro (catodo e anodo), ma utilizzano elettroliti differenti: un liquido organico a base di solventi per le batterie Li-ion, un elettrolita solido secco polimerico (un foglio separatore che assomiglia a una pellicola di plastica) per le batterie LiPo.

Se le batterie agli ioni di litio necessitano di essere compresse in corpi metallici che tengano gli elettrodi a stretto contatto, le batterie LiPo utilizzano il sottile elettrolita secco per generare contatto fra catodo e anodo. Ne deriva, per queste ultime, la possibilità di creare accumulatori di corrente molto sottili, più leggeri e di forme diverse.

Avendo inoltre, le celle delle batterie LiPo, tensioni più elevate di quelle degli accumulatori tradizionali, consentono autonomie elevate a fronte di pacchi batteria di dimensioni contenute.

Bastano due celle, per esempio, per assicurare a un drone come il DJI Mini 2 una batteria da 2.250 mAh e un’autonomia di volo di 31 minuti. Le sigle 2S, 3S, 4S e così via abbinate alla voce LiPo indicano appunto il numero di celle agganciate in serie.

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