Nel mare magnum di serie TV che affollano le piattaforme di streaming, poche riescono a imporsi con una cifra stilistica tanto audace quanto Adolescence, la miniserie britannica disponibile su Netflix. Dietro la regia di Philip Barantini e la penna di Stephen Graham e Jack Thorne, si cela un progetto che ha il coraggio di osare. Ogni episodio — della durata compresa tra 40 e 60 minuti — è girato in un unico piano sequenza, senza tagli. Ma se questa impresa cinematografica è risultata possibile non è solo per talento e dedizione: il vero asso nella manica si chiama DJI Ronin 4D.

Un racconto in tempo reale, senza tagli né compromessi

Adolescence segue la vicenda di Jamie Miller (interpretato da Owen Cooper), un tredicenne arrestato con l’accusa di aver ucciso una compagna di classe. Il prime episodio si apre con una retata della polizia nella casa del protagonista e lo accompagna in tempo reale fino all’interrogatorio in commissariato. La macchina da presa non si ferma mai. Ogni passo, ogni battuta, ogni sguardo è perfettamente coreografato.
È qui che la tecnologia entra in scena come parte integrante della narrazione. Il DJI Ronin 4D — abbinato a un obiettivo Cooke SP3 da 32 mm — non si limita a registrare: diventa un personaggio a sé, capace di muoversi con naturalezza tra ambienti ristretti, piani verticali, interni affollati e scene emotivamente complesse.

DJI Ronin 4D, un sistema cinematografico completo

Il DJI Ronin 4D non è una semplice attrezzatura da set. È un ecosistema completo che integra in un solo corpo macchina:

  • Stabilizzazione su 4 assi (incluso l’asse Z)

  • Messa a fuoco LiDAR
  • Trasmissione wireless a bassa latenza

  • Registrazione interna in ProRes RAW, ProRes 4444 XQ, ProRes 422 HQ, ProRes 422 LT e H.264

  • Modulo foto-video Zenmuse X9 con sensore CMOS full-frame (nelle versioni 6K e 8K)


Queste caratteristiche hanno reso possibile ciò che, fino a poco tempo fa, era prerogativa esclusiva di grandi produzioni hollywoodiane. In passato, un piano sequenza di questo livello richiedeva camere leggere montate su steadicam, focus puller, rig complessi e intere squadre di operatori invisibili dietro le quinte. In Adolescence, invece, il direttore della fotografia Matthew Lewis ha potuto operare con un setup estremamente compatto ma incredibilmente potente.

ronin-4d-8k
DJI Ronin 4D (con fotocamera Zenmuse x9)
Guarda come state effettuate le riprese di Adolescence con la videocamera cinematografica DJI Ronin 4D

Adolescence e DJI: preparazione maniacale, esecuzione chirurgica

Girare un episodio di 60 minuti in un’unica ripresa non è un gioco da ragazzi. Barantini e la sua troupe hanno lavorato per settimane su ogni singolo episodio. Ogni blocco prevedeva:

  • Una settimana di prove con gli attori

  • Una settimana di prove tecniche con l’intera troupe

  • Una settimana di riprese, con due take al giorno per un massimo di 16 tentativi


A volte veniva utilizzata l’ultima ripresa. Altre volte, la più “viva” ed emotivamente precisa. Fondamentale è stato l’uso di modellini in scala per progettare i movimenti di camera all’interno degli spazi, come nel caso della stazione di polizia. Nulla è stato lasciato al caso.
Uno degli elementi tecnici più rivoluzionari del DJI Ronin 4D è senza dubbio la stabilizzazione su 4 assi, che include l’asse Z, responsabile dei movimenti verticali (il classico rimbalzo tipico delle riprese a mano). Grazie a questo, Lewis ha potuto camminare, salire le scale e attraversare ambienti angusti senza rotaie né carrelli, ottenendo una fluidità impensabile fino a pochi anni fa.
Inoltre, la messa a fuoco LiDAR ha eliminato la necessità di un assistente fuochista, garantendo nitidezza automatica anche in condizioni dinamiche, come corridoi scolastici affollati o ingressi improvvisi nei locali.

Quando la tecnologia serve l’emozione

Ma Adolescence non è solo un esercizio di stile. È una riflessione umana profonda sul perché, non sul chi. «Non è un whodunnit, è un why-dunnit», afferma Jack Thorne. La storia mostra la spaccatura di punti di riferimento tra due generazioni, quella del padre e quella del figlio. Mette a nudo il dolore, la confusione e il senso di impotenza di una famiglia qualunque. E lo fa in modo così diretto che lo spettatore non può che restare agganciato.
Adolescence però, non si ferma a una storia dolorosa, offre una via d’uscita. Attraverso Jamie, veniamo guidati alla scoperta dei nuovi paradigmi dell’adolescenza, un passaggio fondamentale per comprenderci meglio e ricostruire ponti di comunicazione solidi, in grado di ristabilire fiducia e serenità in un tempo in cui spesso sembrano sfuggirci di mano.
Questa montagna russa emotiva è stata resa possibile dalla potenza della ripresa unica. Senza stacchi, lo spettatore non ha via di fuga. Non può distrarsi, non può “saltare” emozioni scomode. La narrazione è continua, immersiva, teatrale. Come ha spiegato Thorne, il formato one-shot impone una struttura simile a quella di un’opera teatrale: tempo, luogo e azione si sviluppano in un flusso costante, inesorabile. E questa struttura non sarebbe stata realizzabile senza uno strumento come il DJI Ronin 4D.

DJI Ronin 4D, il futuro è accessibile

Fino a poco tempo fa, girare un episodio in un unico piano sequenza era roba da colossal. Ma con il DJI Ronin 4D, questo muro invalicabile si è abbassato ad altezza uomo. Il prezzo, oggi più accessibile, rende possibile a produzioni indipendenti ciò che una volta era riservato solo alle major. Progetti come Adolescence dimostrano che l’innovazione non è solo un vezzo tecnico: è un alleato potente per raccontare meglio, con più verità e impatto.
Adolescence è infatti più di una serie. È una dichiarazione d’intenti: si può raccontare in modo nuovo, emozionare con l’essenziale, rivoluzionare il linguaggio filmico senza perdere umanità. Ma per farlo, servono strumenti all’altezza. Il DJI Ronin 4D è, oggi, uno dei più avanzati e accessibili in questo senso. Non solo facilita l’impossibile: lo rende arte. E non è un caso l’accordo appena siglato tra Netflix e DJI, i cui dettagli potete trovare nell’articolo: Traguardo storico per DJI: l’Inspire 3 approvato da Netflix come videocamera principale per le produzioni 4K.

Lascia un commento